BELUGA: LA NOVITA’ DI RASTELLI CUCINE
Modularità, pannellature e poi ancora luce e planarità. Sono queste alcune tra la caratteristiche che fanno di Beluga una cucina a elevato impatto sensoriale. Il designer Ferruccio Laviani ci spiega perchè
“Si tratta di un progetto solido, ben definito ma continuamente in evoluzione”. E’ Ferruccio Laviani, designer di Beluga che spiega il senso di questa collezione di cucine targate Rastelli. “Non voglio assolutamente che questo progetto termini così – continua – bloccato in immagini e composizioni rigide; vorrei che fosse un’introduzione, un punto di partenza”. Si capisce subito quindi quale sia la vera anima di Beluga, fatta di modularità ed armonia in grado di mixare con gusto luci e ombre, vuoti e volumi, lamiera ed essenze naturali.
L’importanza della luce: inserita come quarta dimensione dello spazio, la luce permette di costruire un equilibrio cromatico e materico tra la tesa linearità dei tubolari metallici, che ritmano la composizione, la massa dell’anta in rovere termo trattato, che dà forza alla combinazione, e la lamiera forata, elemento di leggerezza e fusione.
La planarità è il secondo dei due elementi attorno ai quali si sviluppa Beluga. Le ante con apertura scorrevole complanare non ingombrano e permettono di accedere agevolmente all’interno dei contenitori garantendo da un lato, facilità di fruizione e dall’altro stimolo e curiosità.
Moduli e pannellature, si compongono e si assecondano reciprocamente con una compensazione di volumi, certamente importanti, ma che non appaiono mai esagerati grazie alle pannellature e ai ripiani in metallo forato che vanno a comporre mensole e scaffalature.
Personalizzazione ed esperienza sensoriale, sono garantite, la prima dalla possibilità di miscelare materiali e finiture diverse consentendo così di giungere a soluzioni sempre più originali a richiesta del cliente; la seconda invece attraverso la matericità dei legni e la fluidità dei laccati che, coinvolgendo tutti e cinque i sensi, avviano un percorso di scoperta, ovvero di design experienxe, dove l’utilizzatore è al centro di una serie di stimoli tattili e visivi.
Il made in Italy secondo Rastelli, è un concetto che va oltre la semplice dichiarazione d’intenti. L’azienda abruzzese infatti, con sede ad Atri (Teramo), e che concentra la propria produzione in sette grandi unità produttive, ha da sempre fatto dell’italianità un marchio di fabbrica pur nella consapevolezza di doverlo armonizzare con un più ampio respiro internazionale. Ecco così spiegata la scelta di affiancare a Laviani anche Karim Rashid, designer canadese di origine egiziana, e di perseguire con particolare attenzione temi quali sostenibilità ambientale ed ergonomia, garantendo quindi alla produzione italiana anche il riconoscimento degli standard internazionali.