LA POLIEDRICITA’ DI MOROSO AL SALONE DEL MOBILE
Forme, texture, materiali, lavorazioni e colori mettono ordine e armonia all'eterogeneità delle ispirazioni, racchiudendo in un unicum contemporaneo, le diverse anime dell'azienda. Si consolida il sodalizio con Patricia Urquiola
Al Salone del Mobile conclusosi ieri, si è presentato con uno spazio espositivo firmato da Patricia Urquiola. Parliamo di Moroso che ha proposto tra gli altri, prodotti disegnati dalla stessa Urquiola, da Doshi&Levien, Ron Arad, da Sebastian Herkner, Edward van Vliet e Benjamin Hubert. Vista per la prima volta una collezione di sedute disegnate da Niels Bendtsen e alcuni tavoli ideati da Mayr&Glatzl. Attenzione speciale dedicata a Green Light, il progetto di tavoli e librerie uscite dalla matita dell’artista danese Olafur Eliasson.
Un collezione ispirata alla poliedricità, quella che da sempre caratterizza i prodotti dell’azienda di Cavalicco. Poliedricità di forme, texture, materiali, lavorazioni e colori che mettono ordine e armonia all’eterogeneità delle ispirazioni. I nuovi prodotti, infatti, pongono l’accento ciascuno alle diverse anime dell’azienda, racchiudendo al tempo stesso tutti gli elementi che contraddistinguono il marchio, creando un racconto coerente con l’universo Moroso.
I protagonisti della collezione 2018 sottolineano i tratti distintivi dell’azienda come la storica vocazione per gli imbottiti, con il nuovo con il nuovo divano Chamfer e una inedita versione di Gentry, entrambi di Patricia Urquiola, e Casa Modernista di Doshi Levien.
Trasformare un oggetto in un’icona, obiettivo tanto caro a Moroso, è l’obiettivo seppur non dichiarato, delle proposte dalle forme emblematiche come Sekudi di Sebastian Herkner. Il carattere sperimentale, non solo nelle forme e nei colori ma anche nel campo delle innovazioni tecnologiche, si concretizza con progetti come Tape di Benjamin Hubert, che parte dall’idea del no-waste per dare vita a un sistema componibile di imbottiti. La passione per l’arte, prende forma nei prodotti Green light table e Green light libreria dell’artista Olafur Eliasson.
L’attitudine a spaziare tra ambienti diversi si è infine concentrata quest’anno sulla zona dining, con progetti inediti e ampliamenti di collezioni firmate tra gli altri da Ron Arad, Patricia Urquiola e Sebastian Herkner.